“CHI LA VESTE QUELLA?” ECCO COSA FA UN FASHION STYLIST!
- Valentina Maugeri
- 9 feb 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 1 mar
"Styling, stylist, stile e look" parole che stiamo sentendo risuonare spesso in questi sacro santi giorni sanremesi per noi italiani.
Ma oggi, non sono qui per commentare gli outfit dei presenti a Sanremo (per quelle ci sono le stories Instagram che spero stiate seguendo) ma bensì per chiarirvi cosa è il fashion styling, come si svolge il lavoro dello stylist e cosa lo distingue da quello del consulente d'immagine.
Quello dello stile è un tema cardine negli articoli di questo blog, dove parlo spesso di stile personale, di come svilupparlo e perfezionarlo, servendosi della moda ma andandone oltre.

Fonte Getty Images
Cosa si intende per fashion styling?
Il fashion styling si serve dello stile, ma in maniera differente: esso parla di stile della moda, di tendenze, evoca delle immagini, mixa linguaggi, racconta una storia, costruisce un mood attraverso il sofisticato uso di capi ed accessori, con l'obiettivo di creare un impatto visivo.
Nello styling rientrano anche la scelta dell'acconciatura e del make up, che devono essere quanto più risonanti possibili al resto del look per garantire un effetto finale coerente.
Chi è e cosa fa uno stylist?
Com'è possibile intuire il fashion stylist è quindi un comunicatore d'immagini a 360 gradi.
La sua è una figura diffusa in America e nei paesi anglosassoni dagli anni '80, ma che arrivata nel nostro paese da circa un ventennio, diventando celebre per lo più negli ultimi 5 anni, grazie ai social network ed anche al contributo di alcuni programmi televisivi come appunto il Festival di Sanremo, che da qualche anno ne sta diffondendo anche i nomi.
Le sue origini però sono molto più vecchie di quanto pensiamo: la prima a servirsi di una "stylist", o di una consulente d'immagine in base ai punti di vista, è stata la Regina Maria Antonietta con la modista Rose Bertin.
Uno stylist può lavorare per l'immagine delle celebrities, di cui si occupa di curarne i look in vista di comparse pubbliche, che spesso hanno il fine di lanciare dei simboli, raccontare il personaggio in relazione alla sua arte, la sua musica, o al ruolo che ne ricopre per un dato evento.
Gli stylist lavorano anche nella redazione di riviste, collaborando a stretto contatto con editor, art director e fotografi per la realizzazione di editoriali moda e vengono spesso chiamati a collaborare alla realizzazione di una campagna pubblicitaria di un’azienda.

Foto di un editoriale moda di Vogue
L’approccio a questo tipo di lavoro è diverso da quello editoriale: nelle campagne pubblicitarie la componente marketing è la protagonista del lavoro e di conseguenza si adottano delle tecniche comunicative strategiche al fine della vendita; le fotografie saranno quindi più incentrate a far risaltare i prodotti del brand più che a raccontare una storia.
Attualmente la maggior parte di questi lookbook o cataloghi moda vengono realizzati anche in formato editoriale; lo stylist ricopre quindi il compito di individuare un tema attorno cui costruire il catalogo, ma il fine resta quello di far risaltare il prodotto.
Molti stylist, lavorano anche presso l’ufficio stile di un marchio di moda, dove si occupano di supportare i designer nello sviluppo dei progetti creativi e di coordinare gli outfit della collezione da mandare in passerella.
Pare che il primo a servirsi della collaborazione degli stylist per il suo marchio fu John Galliano, oggi direttore creativo di Maison Margiela e che Donatella Versace era stata per anni stylist delle collezioni disegnate dal fratello Gianni, prima di occuparsi della fondazione della linea Versus nel 1989.
Cosa differisce un fashion stylist da un consulente d'immagine?
Lo stylist è un creativo vicino all'artista, il consulente è (consentitemi la frase) è uno "psicoterapeuta dell'immagine".
Il fashion stylist che cura l'immagine di un personaggio pubblico o di una modella, il più delle volte non si rivolge alle regole dell'analisi cromatica, studi tipici invece di chi intraprende la carriera di consulente d'immagine, tiene conto della face e bodyshape, ma a volte ne va oltre, in quanto il suo compito è più quello di creare immagini simboliche che valorizzare un corpo o una personalità.
Il fashion stylist studia il nuovo stile comunicativo della celebrities e ricerca anche i metodi per far si che risalti al suo massimo, ma non si avvale di metodi specifici per farlo, come ad esempio quello delle essenze di stile kibbe ( di cui vi ho già introdotto di cosa si tratta in un precedente articolo).
Foto by Pinterest di Ramona Tabita, che si occupa dei look di Ghali al Festival di Sanremo 2024
Possiamo quasi dire che quello del fashion stylist è un approccio più freddo alla persona, rispetto a quello di un consulente d'immagine, ma comunque emozionale e creativo: lo stylist tiene conto delle tendenze, il consulente della persona, lo stylist disegna un nuovo stile o mood, il consulente aiuta l'individuo a tirare fuori il suo stile; lo stylist cura l'immagine per lo più per le comparse pubbliche, il consulente può opera anche nel privato del personaggio pubblico.
Ad un fashion stylist è richiesta molta ricerca e studio di archivio, una vasta cultura e conoscenza della storia dell'arte, ed altri elementi essenziali che permettono lo sviluppo di idee sempre nuove e coerenti.
Tra i celebrity stylist più conosciuti in Italia e che curano l'immagine dei cantanti presenti a Sanremo ci sono: la siciliana Ramona Tabita, Susanna Ausoni co-scrittrice del libro "L'Arte dello Styling", Nick Cerioni famoso per i suoi look stravaganti, e poi Marco De Lucia, Lorenzo Posocco, Tiny Idols, e molti altri ancora.

Foto di Getty Image
Possiamo quindi affermare che il lavoro che dietro le quinte svolgono gli stylist è una vera e propria arte di evocare dei messaggi attraverso il linguaggio della moda, di tirare fuori l'anima di un outfit, di una collezione, di far vivere un capo attraverso una persona, o la persona attraverso il capo.
É l'arte di costruire una storia visiva grazie alla moda ed alle sue tendenze che permette e ci da la possibilità di costruirci attorno un personaggio.
Al prossimo articolo!
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