COME VIENE PRESENTATA LA NUOVA COLLEZIONE
- Valentina Maugeri
- 30 mag 2023
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 3 dic 2023
Buongiorno cari amici!
La scorsa settimana ho saltato il nostro consueto appuntamento del martedì per via di un burn-out cronico che a volte piglia al mio cervello per via dei ritmi frenetici che stanno ultimamente interessando la mia vita.
Siamo tutti parecchio impegnati tra lavoro e progetti futuri, ma soprattutto siamo esseri umani con emozioni e momenti NO, quindi sono sicura che possiate capirmi.
Ma bando alle ciance ed a quelle che ad alcuni di voi potrebbero sembrare giustificazioni, passiamo subito all'argomento di questa settimana!
Nei due articoli precedenti abbiamo parlato di come nasce e si sviluppa una collezione moda, dalla ricerca delle tendenze fino alla realizzazione del campione.
Al culmine del lavoro svolto per la creazione della collezione moda, a cui tutti i comparti della maison hanno lavorato per mesi, molti brand scelgono di portare i campioni della nuova collezione nelle passerelle, regalando uno spettacolo unico che, oltre a far conoscere le proposte e le tendenze per la prossima stagione, racconta storie, lancia messaggi specifici e serve ad aumentare la propria audience.
E proprio in questo periodo, che il calendario della moda mondiale si riempie di eventi, quali le sfilate Cruise o Resort (di cui ho già parlato nel profilo Instagram di Dialoghi di Stile) partite già ad inizio Maggio con Chanel a Los Angeles, il Pitti di Firenze, in partenza il 13 Giugno, le Fashion Week nelle capitali della moda dedicate al prêt-à-porter uomo PE 24, previste tra Giugno e Luglio, cerco di raccontarvi tutto quello che so sull'organizzazione di una sfilata.

Chanel Resort 2024, Los Angeles 10 Maggio 2023
Una sfilata è un breve spettacolo, teatrale o meno, emozionale, di grande o piccola portata, un atto comunicativo, una leva di marketing, che dura circa 15-20 minuti, ma che richiede mesi di organizzazione, contemporanei alla realizzazione della collezione che verrà portata in scena. La sfilata richiede una specifica location ed un team di addetti ai lavori composto da art director, scenografi, DJ, tecnici di video e luce, stylist, vestiaristi, fotografi e modelle, che affrontano diverse fasi di preparazione al grande show, come ad esempio il fitting, ovvero la prova del capo sulla modella prestabilita, per far si che esso sia quanto più adatto possibile alla sua uscita in passerella.
C'è da sottolineare però che il fitting non viene svolto da tutte la maison per ogni sfilata, spesso perché la collezione è talmente vasta che richiederebbe molto tempo, quindi ci si affida a delle schede dove vengono riportate le misure corporee di ogni singola modella, oppure a delle prove veloci prima di uscire in passerella, soprattutto se si tratta di collezione di prêt-à-porter. Spesso il fitting è riservato solo in vista di una sfilata Haute Couture o per le top model il cui look verrà attenzionato dal pubblico maggiormente.
A proposito di Haute Couture: anche queste sono in partenza, previste a Parigi tra il 3 ed il 6 Luglio!
Le sfilate sono rivolte ormai da qualche anno al grande pubblico, soprattutto da quando la moda si è digitalizzata, ma una particolare attenzione continua ad essere rivolta a giornalisti, editor, vip ed influencer, a cui sono riservati i posti in prima fila su invito, e che altre volte vengono pagati dalla maison per partecipare e dare visibilità alla sfilata.
Si tengono negli spazi che la Camera Nazionale della Moda -così come le istituzioni analoghe delle altre capitali della moda - fornisce per i brand che vogliano usufruirne, durante la Fashion Week di Milano. Le maison più note, generalmente forti dei fatturati, scelgono autonomamente la location, investendo budget stratosferici con lo scopo di stupire e far parlare di sé ed a volte scelgono anche di staccarsi dal calendario della moda, come di recente ha fatto maison Versace per la sfilata donna FW 23/24 a Los Angeles.

Versace prêt-à-porter Fall/Winter 2023-24, Los Angeles.
La sfilata è da sempre una tappa obbligatoria per le maison del lusso, ma anche tantissimi altri brand indipendenti ed emergenti stanno scegliendo sempre più la il fascino che il fashion show sa donare, anche se non direttamente collegato alla Fashion Week: alcuni riservano piccoli spettacoli all'interno dei loro atelier, o affittano ville e palchi per poter dare vita al loro show, anche se di piccola portata, alcuni di questi vengono trasmessi in diretta streaming, altri commissionano a terzi la libertà di far sfilare le proprie creazioni, altri ancora non si affidano a performance fatte di palcoscenici e modelli, ma a delle presentazioni; queste hanno lo stesso scopo delle sfilate, ma il clima è decisamente più intimo e ridotto, con uno scopo per lo più commerciale, e che consentono all’osservatore di ottenere una visione più dettagliata di capi e tessuti proposti.
Vi è da dire che la realizzazione di una sfilata richiede budget e mesi di lavoro che non tutti i brand possono permettersi di sostenere, soprattutto se parliamo di brand indipendenti, artigianali o emergenti.
Le fashion presentation sono simili alle sfilate, ma "da più vicino"; infatti queste si avvalgono di un modello per ogni look, presentano una passerella più piccola, con uno sfondo fotografico più o meno sofisticato, si tengono all'interno di showroom o altre location private, chiuse o all'aperto, preservando quell'aura di riservatezza tipica della moda, che si rivolge per lo più solo ai professionisti di essa, primi fra tutti i buyer.
Tra queste di recente abbiamo avuto quella di Roberto Cavalli per la collezione Resort 2024 e quella di Philip Plein tenutasi all'aperto a Cannes, proprio dopo la fine dell'omonimo Festival.

Philipp Plein Resort 2024, presentazione a Cannes.
Le collezioni portate in passerella, come anticipavo ad inizio articolo, sono costituite dal solo campione, ovvero di "un pezzo unico", che successivamente attraverserà la fase produttiva (di cui parleremo nei prossimi articoli) dove verrà realizzato nelle diverse taglie e colori.
Un'altra cosa che dobbiamo sottolineare è che i capi appena visti in passerella non sono subito acquistabili, a meno che non si tratti di collezioni "see now, buy now", vedi e compra subito, capsule collection all’interno della collezione acquistabili subito dopo la sfilata oppure di intere collezioni come quella realizzata di recente da Pucci, che ha fatto sfilare con ritardo rispetto al calendario della moda la sua Spring-Summer 2023, ovvero quella che per gli altri brand è già presente nei negozi da tempo e che tra qualche tempo andrà in saldo.
Le collezioni portate in scena durante le Fashion Week saranno presenti nei negozi circa 6 mesi dopo. Occorre anche sottolineare che a volte un capo visto in passerella potrebbe non arrivare mai nelle vetrine dei negozi: è il caso di creazioni particolarmente stravaganti pensate appositamente per lo spettacolo e non per la commercializzazione, cosa che si vede spesso per i luxury brand.
Un altro luogo deputato della moda, riservato e misterioso, il cui fine è prettamente commerciale per la presentazione di una collezione moda, è quello del già menzionato showroom di cui parleremo meglio il prossimo martedì.
Credo di aver già descritto e menzionato tante cose riguardanti la messa in scena e la commercializzazione della nuova collezione moda di un brand, come dico sempre, non voglio bombardarvi subito con tante informazioni che potrebbero finire per confondervi le idee.
Cosa ne pensate? Eravate già al corrente di queste informazioni riguardanti le sfilate e gli eventi per il debutto di una nuova collezione? Volete aggiungere qualche particolare che magari ho omesso in questo articolo?
Come sempre, vi chiedo di farmelo sapere qui sotto nei commenti!
Baci!!!
Articolo interessante e chiaro! 😍
È sempre interessante e piacevole leggere i tuoi articoli!
Mi piace molto il blog . Molto dettagliato .