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TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SU COME NASCE UNA COLLEZIONE DI MODA

Aggiornamento: 3 dic 2023

Buonasera amici,

da oggi ho deciso di raccontarvi tutto quello che so sul sistema moda, su come viene creata una collezione, come si sviluppa un concept, come avviene la produzione di essa o cosa è una "campagna vendite".


E' da un po' che volevo trattare questi argomenti, ma non avendo avuto prima di adesso informazioni a sufficienza ho sempre rimandato.


In fin dei conti si dice che nella vita non si finisce mai di imparare cose nuove e ritengo che questo vale in particolar modo per questo complesso mondo che è la moda.


Per raccontarvi tutto quello che so in modo più dettagliato possibile ho deciso di suddividere ogni specifico argomento in diversi articoli, che si susseguiranno di settimana in settimana, ogni martedì.


Ci tengo a sottolineare che questo articolo andrà ad analizzare solo quello che ha a che fare con la preparazione visiva ed artistica del progetto e le fasi che coinvolgono il singolo stilista o l'ufficio stile di una maison.


Oggi l'argomento con il quale iniziamo è come nasce e si sviluppa una collezione moda.



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Immagine presa da Pinterest.it


Per primissima cosa vi chiedo se sapete cosa è precisamente una collezione?


Una collezione può essere un insieme di capi di abbigliamento e/o accessori, riferita ad una specifica stagione (primavera-estate o autunno-inverno) o edizione (cruise, capsule collection, edizioni limitate ecc..), legati da un tema o "mood", che a sua volta è legato all’immagine del brand o alle idee dello stilista.


La creazione di una collezione si basa su un complesso studio di marketing antecedente, che tiene conto dei risultati di vendite raggiunti precedentemente, del target di riferimento e della nicchia a cui si rivolge.


  • Il target rappresenta un gruppo di persone che il brand intende attrarre ed annoverare tra i propri clienti. Il target si definisce studiando e puntando una serie di elementi: fascia d'età, sesso, area geografica, status, posizione lavorativa, etc.. Questo tipo di selezione, o meglio dire "segmentazione", rimane pur sempre molto generica, produce una scarsa definizione della proposta.

  • La nicchia (arriva in soccorso del target praticamente) rappresenta una specifica frazione del target, che tiene generalmente conto dello stile di vita, delle passioni, dello stile personale e di altre caratteristiche specifiche del potenziale cliente.


Bene, dopo questa breve ma complessa spiegazione di marketing, di cui io stessa ho avuto bisogno di ben 6 mesi per farmela entrare in testa, torniamo alla creazione della collezione.


Ah no dimenticavo!

Ve la butto così: sapete cosa sono i Trend forecasting?


Come già sapete, oltre all'idea, al target ed alla nicchia di riferimento giocano un ruolo fondamentale le tendenze presenti e future.


A studiarle, prevederle e monitorarle, ci pensano proprio i trend forecasting, squadre o agenzie composte da psicologi, sociologi e vari esperti del settore, che si occupa delle analisi delle macro e micro tendenze, di fondamentale importanza per lo sviluppo di una collezione e soprattutto per le scelte imprenditoriali e in particolare quelle che riguardano i mercati internazionali.


Dopo questa parentesi, passiamo seriamente a come e dove nasce l'idea di una collezione moda.


L'Ufficio Stile


Nelle grandi aziende è sempre presente un'ufficio stile, composto da un team di designer capitanati da un direttore creativo, che si occupano dell'ideazione e della realizzazione dei figurini moda.


Generalmente il direttore creativo lancia degli input, che i designer dovranno cogliere e di cui successivamente potranno sviluppare idee e concetti aventi un filo conduttore tra loro, sempre basati sull'idea iniziale del direttore creativo: largo quindi a moodboard, schizzi e bozzetti.


Ecco, ma cosa è un moodboard?


Sappiate che ho impiegato circa 2 anni in Accademia per capirlo, anche perché non ne eseguivamo tanti.

Molti lo definiscono semplicemente un "collage" di idee, (ma se una persona che lavora o studia nel settore della moda si azzarda a chiamarlo collage potrebbe finire presa a sberle!) in realtà è un complesso e creativo raccoglitore visivo di immagini, palette colori, texture, frasi (e chi più ne ha più ne metta) che deve essere redatto in maniera chiara e precisa, per rappresentare al meglio le idee, il concetto di base, e gli elementi caratteristici che il designer intende rappresentare nella collezione.



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Un mio moodboard realizzato per un progetto accademico.



Il o la moodboard serve a visualizzare le idee astratte, ad esprimere obiettivi, e può essere concettuale o ispirazionale:


  • Concettuale quando si riferisce non ai singoli capi da disegnare, bensì all'idea intera della collezione nel suo complesso, in modo da avere un immaginario pre-lavoro quando più articolato possibile.


  • Ispirazionale quando, come dice il termine stesso, serve ad ispirare il singolo stilista o il team alla creazione dei successivi bozzetti su base visiva di quel moodboard, che spesso viene modificato più volte prima di passare alla fase vera e propria del disegno.


Ecco perché spesso, un singolo stilista o un team, creano anche più moodboard, cosa che spesso dipende anche dalla quantità di capi da cui sarà composta la collezione.


Sapreste indicare se il mio moodboard mostrato sopra sia ispirazionale o concettuale?


Successivamente si passa alla fase progettuale, fatta di:


  • Schizzi e bozzetti;

  • Disegni in piano o fogge;

  • Figurini illustrativi;

  • Schede tecniche;


Gli schizzi iniziali accompagnano generalmente la moodboard ispirazionale create dallo stesso stilista o dalla squadra di stilisti, che dovranno definire di passaggio in passaggio la struttura della collezione.


Infatti, come già accennato, la quantità di capi da cui sarà composta la collezione è un dato fondamentale per la suddivisione di essa in diversi sottogruppi, cioè in tante mini collezioni, accompagnati generalmente da uno specifico moodboard che ne racconta le caratteristiche e per la suddividere il lavoro all'interno dell'ufficio stile.

Ovviamente, punto focale rimane l'obiettivo principale della collezione intera.


Dopo i primi schizzi e bozzetti si fanno i cosiddetti disegni in piano o fogge, di cui onestamente sconoscevo l'importanza prima di uscire dall'Accademia; mi sono trovata a disegnarli poche volte.

Essi sono la rappresentazione figurale del modello del capo di abbigliamento senza figurino umano e colore.


Un volta approvati bozzetti e disegni in piano, si passa all'illustrazione dei figurini, che servono a far intendere più specificamente colori, texture e caratteristiche dei tessuti ed a darne una rappresentazione fantasiosa.



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Uno dei miei figurini preferiti tra quelli fatti a mano


In base alla struttura aziendale e alle caratteristiche di ogni casa di moda, nell’Ufficio Stile posso essere presenti altre figure: ad esempio i textile designer, che si occupano di stampe e grafiche sui tessuti.


Nelle aziende più piccole invece, non è presente questa figura ed il lavoro sopra citato è affidato a terzi.


Tornando nuovamente all'argomento dei disegni in piano, onestamente li disegnavo solo dopo la fase illustrativa, per dare una prima rappresentazione tecnica dei capi disegnati. Credo che questo lavoro vari in base alla scuola (sia essa progettuale o di pensiero) ed all'ufficio stile. Ricordiamoci che in fin dei conti non tutte le aziende seguono stessi metodi.


In parte simili ai disegni in piano, sono le schede tecniche: esse sono dei documenti che accompagnano i figurini per descrivere ogni singola parte del capo ed indicare come avverrà la sua costruzione.


Accompagnata da un disegno in pianta del capo, con le relative misure, la scheda tecnica è corredata da quante più indicazioni possibili, in fatto di centimetri, cuciture, impunture, bottoni o ricami da inserire.


E' uno strumento fondamentale considerando il fatto che i lavori successivi per la creazione della collezione verrano affidati a mani terze.

Generalmente la stesura della scheda tecnica è realizzata dai technical designer, meglio conosciuti come modellisti, ma in alcune aziende, per lo più quelle medio-piccole, sono gli stessi stilisti ad occuparsene.


Le schede tecniche in Accademia sono state il mio incubo perenne. Ahimè le odiavo e continuo ad odiarle ahaha; quindi inutile mostrarvi un esempio al momento perchè non è esattamente il caso ahaha!





Dunque, per oggi termina qui il malloppone su come nasce una collezione moda, anche perché ci sono diversi passaggi di cui parlare e non voglio riempirvi le teste con informazioni ancora forse difficili da assimilare.


Ammetto che io stessa ho avuto bisogno di tempo per capire i vari dipartimenti di una maison ed i vari passaggi che caratterizzano la realizzazione, la produzione e la vendita di una collezione.


Probabilmente avrò anche ignorato qualche dettaglio in questo articolo; sicuramente anche io ho ancora tanto da imparare!


E' infatti per questo che vi chiedo di intervenire nei commenti per sapere se eravate già a conoscenza di questi passaggi inerenti la realizzazione di una collezione moda e se secondo voi ho omesso delle informazioni importanti?


Cosa aggiungereste? Vorreste approfondire qualche passaggio che ho descritto?


Fatemelo sapere nei commenti!


Un abbraccio!








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4 commenti

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Ospite
10 mag 2023

Interessantissimo! Mai avuto idea che dietro una collezione ci fosse tutto questo! Articolo accattivante e chiaro come solo tu sai sempre fare😏😉

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E non è tutto! C’è mooolto altro dietro la realizzazione di una collezione. Nei prossimi articoli vi descriverò tutto il resto. Grazie mille sempre 🙏⬆️

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Ospite
10 mag 2023
Valutazione 5 stelle su 5.

La semplicità e la chiarezza con cui spieghi questi argomenti ti rende unica!! Grazie, continua così 😘

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Risposta a

Grazie di cuore 🙏🧡

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Dialoghi di Stile
di Valentina Maugeri

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