LIBERI DI VIVERE...LA STRADA
- Valentina Maugeri
- 1 ago 2023
- Tempo di lettura: 4 min
Buon pomeriggio e buon martedì amici.
Come avevo già anticipato qualche settimana fa tra le stories di Instagram, ho deciso di rendere pubblici qui sul blog gli articoli a cui avevo lavorato per un progetto editoriale, che poi purtroppo, come alcuni di voi già sanno, non è andato a buon fine.
Visto che ci tenete tanto, ma anche per l'impegno che ci avevo dedicato, l'articolo di oggi riguarda proprio il primissimo lavoro per il progetto, che scrissi nel mese di Marzo, ad 1 mese dalla nascita di questo blog.
A breve saranno quasi 6 mesi eh! Mi sembra passato molto meno tempo; la strada da fare è ancora lunga!
Detto ciò, buona lettura!

Le strade lunghi agglomerati multiculturali, luoghi deputati dell' incontro tra simili, aree magiche ove durante il nostro cammino occasionale o quotidiano incrociamo volti rapiti dal silenzio, dalla fretta, impegnati in una conversazione al telefono o in una collettiva: spazi che ci consentono di osservare e farci
osservare.
E sono le strade, le protagoniste massime delle nostre vite e dei look che adottiamo quotidianamente; quei luoghi che dagli anni Cinquanta in poi hanno visto un consecutivo affermarsi di trend e linguaggi che in seguito si sono poi catapultati presuntuosamente nelle più importanti passerelle del mondo.
<<Tutto nella moda inizia per strada>>, dichiarava qualche tempo fa Diane Von Furstenberg.
La strada è la vera protagonista, con le sue piazze, i suoi locali, i suoi eventi, madre di quello che definiamo "street style", quella tendenza rappresentata dalla fusione di stili, che da voce alla libera creatività dell'individuo lontana dalle occasioni formali.
Confuso erroneamente per lo sportwear (di cui lo street style ne condivide alcuni caratteri), quello stile nato negli spazi urbani dalle subculture giovanili di Skate e Surf tra gli anni '70 ed '80, lo street fashion è costituito da mix di capi, colori ed accessori anche molto differenti tra loro, il cui fine è quello di far emergere al meglio la fantasia e la personalità di ciascuno in totale libertà.
Mi sono chiesta quali saranno le principali tendenze della strada di questa primavera-estate, a prescindere da quelle che sono le proposte presentate durante la Fashion Week, perché si sa, i trend sopravvivono solo se sono la strada e gli individui a deciderlo.
Ed è per questo che sostengo che la moda vive innanzitutto dentro di noi, poi nelle strade e solo successivamente nei negozi, nelle passerelle e nelle riviste.
Ne è emerso che è difficile definire delle tendenze, ciascuno di noi vive di stile personale e poi successivamente di trend.
Stile fa rima con personalità ed individualità, ed in quest'epoca in cui l'individualismo trova la sua massima espressione, seppur in maniera meno edonistica a differenza dei sfavillanti anni Ottanta, ricordati ancora con occhi lucidi dai nostri genitori, vive la sua centralità amplificata ancor di più dalla cultura dei social network.
Un desiderio, quello di rappresentarsi, ma soprattutto di esprimersi fluidamente partito dalle strade ed approdato su Instagram e Tik Tok, dove ognuno dà voce al proprio credo che traduce in immagine in maniera differente. La moda quindi, dopo la strada passa dai social e da tutto il resto.
La regola principale dello street style è che non ci sono regole da seguire! Ognuno fa a modo suo, unendo tre, quattro, cinque capi messi insieme, in una combinazione naturale che gioca con le tendenze già proposte o che ne anticipa di nuove, raccontando l'evoluzione della società e quella personale.
La moda delle strade è fatta di modi di essere emozioni, che a volte ci porta ad adottare un look o un singolo accessorio per il semplice gusto di provarlo, non necessariamente consono alla nostra identità interiore, ma che per questo ci permette di sperimentare al di là del nostro delle nostre abitudini e dei ruoli che ricopriamo. in un'infinita ricerca di sé e di costruzione del proprio stile attraverso abbigliamento.
E sempre la strada torna ad esserne protagonista. ma stavolta si tratta della strada che cerchiamo, di quella che stiamo costruendo, di cui la creatività ci da la spinta di percorrere ed affermare.

È per questo che nell'omonimo blog sopra citato ho deciso di dar voce allo stile di noi comuni mortali, studenti, lavoratori, individui in cerca della "propria strada" e del proprio posto in questo difficile mondo, che calchiamo a forza al espressioni linguistiche e e visive; a tal proposito a moda viene in nostro soccorso. ci accompagna nel percorrere la strada che cerchiamo.
Gli abiti possono aiutare a riscoprire il proprio se, a fuggire dalla realtà che ci circonda, a riconsiderare quello che cerchiamo davvero da questa vita. Ed in questo ultimo anno
di riscoperta della socialità, dello stare fuori casa, dopo mesi di restrizioni dovuti alla pandemia, il vivere la strada e per la strada ha assunto lI suo senso.
La pandemia ci ha insegnato che abbiamo bisogno di tempo per riconoscere davvero il valore delle cose, ed anche se i tempi attuali continuano ad essere difficili non dobbiamo mai perdere di vista quello che e il nostro cammino.
street style vuol dire:
"IO SONO COSÌ, SONO LIBERO DI PROVARE ED ADOTTARE CIÒ CHE MI FA STARE BENE, DI VIVERE LA MIA VITA COME MI PARE.
OUESTO È IL MIO STILE!"

Questo articolo riassume l'anima di Dialoghi di Stile, dei miei primissimi articoli qui sul blog, e si collega al tema trattato nella rubrica "dialogando".
A proposito, "dialogando" tornerà molto presto! Sono tornata a rompere le scatoline alla gente!
Tengo davvero molto a questo articolo e spero sia piaciuto anche a voi.
Come sempre attendo i vostri feedback qui in basso nei commenti.
A presto!
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